Il fuoco compare però solo nella seconda parte dove Timeo, personaggio del racconto, descrive la natura del cosmo come privo di forma, caotico e soggetto alle leggi di necessità. Nella trattazione degli elementi fisici si avvisa però che ogni conclusione non può essere certa, ma solo probabile perché tutto è soggetto al divenire. A seguito di tale precisazione Platone inizia a descrivere il cosmo come composto di quattro elementi fondamentali: fuoco, acqua, terra e aria (teoria dello Xu a cui rimando il link di un mio post). Per Platone gli elementi di per sé non erano aspetti puri ed increati, ma derivavano dai triangoli, questi vanno a costituire dei solidi così piccoli da risultare invisibili, ma che in grandi quantità appaiono come, appunto, i quattro elementi:
cubo per la Terra
ottaedro per l’aria
icosaedro per l’acqua
tetraedo per il fuoco
Viene ipotizzata la presenza anche di un quinto solito platonico: il dodecaedro la cui funzione non è nota, ma sembrerebbe svolgere compito puramente decorativo per il cosmo.
Riporto di seguito un breve estratto del “Timeo:
“Iddio, pose Acqua e Aria in mezzo a Fuoco e Terra, e li proporzionò fra loro il più possibile; in modo che il Fuoco fosse rivolto verso l'aria, l'Aria fosse rivolta verso L'Acqua e l'Acqua fosse rivolta verso la terra. Infine collego la Terra al Fuoco e compose un corpo visibile e palpabile”
Tra fuoco e terra (due estremi, I quanto il fuoco è il più leggero, mentre la terra è il più pesante), ritroviamo, Aria e Acqua, che hanno una qualità comune a Fuoco e Terra ed una qualità contraria: la Terra ha in comune con l'Acqua il freddo, mentre il fuoco ha in comune con l'Aria l'umido. In ogni caso, emerge che, anche nel pensiero di Platone, tutti i corpi sono composti da un insieme di elementi distribuiti secondo opportune proporzioni.
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