mercoledì 27 maggio 2020

STEP#20 La passione e la noia in Leopardi


Ritratto di Leopardi
Lo Zibaldone rappresenta una sorta di gigantesca e monumentale opera letteraria in cui Leopardi riversa una quantità considerevole di pensieri e considerazioni filosofiche, letterali,  antropologiche e linguistiche, con abbozzi di poesie o note saggistiche. Nelle trattazioni più filosofiche possiamo facilmente individuare il concetto di "Noia" che rappresenta l'antitesi perfetta del fuoco inteso come passione da Leopardi. Per Leopardi il fuoco era la voglia di vivere ed il sentimento della pienezza interiore che non fu mai in grado di raggiungere completamente. Di seguito riporto un breve estratto dello Zibaldone in cui viene trattata questa tematica: 

"Chi dice assenza di piacere e dispiacere, dice noia... La noia corre sempre e immediatamente a riempiere tutti i vuoti che lasciano negli animi de’ viventi il piacere e il dispiacere; il vuoto, cioè lo stato d’indifferenza e senza passione, non si dà in esso animo, come non si dava in natura secondo gli antichi. La noia è come l’aria quaggiú, la quale riempie tutti gl’intervalli degli altri oggetti, e corre subito a stare là donde questi si partono, se altri oggetti non gli rimpiazzano. O vogliamo dire che il vuoto stesso dell’animo umano, e l’indifferenza, e la mancanza d’ogni passione, è noia, la quale è pur passione... La noia è il desiderio della felicità, lasciato, per cosí dir, puro. Questo desiderio è passione. Quindi l’animo del vivente non può mai veramente essere senza passione. Questa passione, quando ella si trova sola,quando altra attualmente non occupa l’animo, è quello che noi chiamiamo noia" (17 ottobre 1823).


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